Le brevi notizie presenti in questa pagina possono contribuire a meglio inquadrare le danze e le musiche che danno corpo alle nostre feste a ballo. C'è una storia dietro ad ogni piccola cosa; noi mettiamo una piccola cosa a fronte di ogni singola storia. Potrebbe comunque uscirne un.... librone.

Non sono notizie testate al 100%. In questo campo vedrete che i condizionali si sprecheranno. Se avete altre versioni di una singola notizia non esitate a segnalarle.

 

 

Questa è la più recente spigolatura

 

La parola Alboka prima ancora di essere il nome di un noto gruppo folk basco designa uno strumento a fiato caratteristico dei paesi baschi.
In realtà è di origini asiatiche tanto che il suo nome deriva dall'arabo "al-buq" corno, tromba (un poco come l'hornpipe).


L'alboka è caratterizzato da una doppia canna e dalla tecnica del fiato continuo. E' quindi molto simile alle sarde launeddas.
Il grosso bocchino nasconde due ance (fitak)asservite alle due canne ben visibili nell'immagine.

Per avviare il filmato clicca col destro sull'immagine e poi usa il menu

 

 

 

 

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Il circolo circasso

 

Il canto bretone
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Tresca, balet, arin arin: che finali !
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Maraichine
Il Miserlou
Lo stile del ballo irlandese
Curiosità svedesi
Courento di Custiole
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Il congò
Guascogna: ballare sui trampoli

I caller delle danze
Mazurka di Limoise
Il Boombal
La mazurka
Il cotillon
Il Kost ar c'hoad

La tresca toscana
Svizzera: scottish o polka?
Il ballo dei coscritti Val Vermenagna
Pas d'été
Il ballo sardo




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' noto lo stile del ballo sardo; se si lascia a parte lo scottis gallurese che possiamo considerare un pura eccezione, la forma coreografica dominante in questa cultura è quella del ballo di fila particolarmente sviluppato nell'antichità e largamente testimoniato nel Medioevo sino al Rinascimento. Sull'isola esistono numerose varianti modulari con diverse denominazioni (passu, passu torrau, dillu, dantza, bicchiri, tsoppu, ecc.); ma se un tempo questi balli erano tipicamente in cerchio chiuso, da qualche decennio il cerchio ha preso ad aprirsi, forse per renderlo più fruibile ad un possibile pubblico.

Se un tempo il ballo era soprattutto un rito interno alla comunità, sparita la necessità di celebrare il rito, è emersa la necessità di mostrare di cosa era costituito.
I cerchi quindi si aprono.
Questo è successo anche al ben noto An dro, termine che, ricordiamolo, in bretone significa "in cerchio".

 

 

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La danza Pas d’été (da citare più correttamente Les pas d’étè) è tipica  delle regioni  del Poitou e della Vandea.
Da noi è diffusa sostanzialmente in una sola forma e in una sola musica , ma esistono più versioni caratterizzate comunque dal fatto che le si ballano da soli e che richiedano un non indifferente piglio atletico capace di muovere le gambe in cesellature virtuose. E’ tipico tra l’altro che durante l’esecuzione scatti una sorta di competizione tra chi suona e chi balla. Il musicista velocizza sempre di più il brano cercando di costringere  i ballerini a ritirarsi. Anche tra i ballerini scatta la sfida: chi riuscirà a resistere fino in fondo?
Les pas d’été si suole farli derivare dalla danza classica che veniva fatta nei teatri nel 1700, stranamente adottata poi dall’esercito francese nel secolo seguente. Quale sia stata l’utilità di insegnare la danza ai militari non è ben chiaro (se si trascura che pure essi avevano una vita sociale); il fatto è che gli stessi, tornando a casa, la insegnavano a loro volta, mischiando i passi appresi a quelli delle tradizioni locali. Nascevano più versioni di un ballo che rimaneva comunque individuale.

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La val Vermenagna è la valle occitana più a sud di tutto il Piemonte; confina infatti con la provincia di Genova. E' un territorio molto sveglio da un punto di vista musicale e danzereccio. La courento che si balla in quelle zone è diversa da quella più famosa della val Varaita. Quando si fa il Balet non si sta finendo una courento, ma si sta facendo un ballo a se stante.
In questa spigolatura però parliamo di una piccola tradizione che da qualche tempo si rinnova a Vernante un paese della valle. Il 16 di agosto c'è la festa dei coscritti e, a partire dalla classe dei diciottenni, le classi dei 20 anni, dei 25, dei 30,ecc. organizzano, ognuna per proprio conto, momenti di ballo per le vie del paese. Accompagnati da almeno un paio di musicisti (fisa e clarinetto da quelle parti vanno per la maggiore) i gruppi impazzano ballando il cosiddetto Ballo dei coscritti: una courento ballata in cerchio chiuso che ben interpreta lo spirito solidale della classe. Quindi un intero paese in festa: chi vuoi che non abbia in famiglia un appartenente a una delle leve in piazza?

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Una stranezza tutta svizzera a proposito di Scottish? Lì, così come anche in certe zone della Germania, quando viene chiamata la schottishe si deve ballare il passo della polka. Al contrario, quando viene chiamata la Polka ve la cavate solo ballando con i passi della Schottishe. Ricordàtelo quando passate da quelle parti.....

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In un'altra spigolatura si parla della tresca emiliana (vedi). In quella zona si fa anche il Trescone che è una variante finale di certe danze del posto, con l'unica differenza che dura un giro di più della Tresca.

Al di là dell'Appennino, in Toscana, la Tresca (o il trescone) ha fattezze del tutto diverse. E' un ballo figurato dal tema erotico che viene ballato solamente in occasioni particolari. La parola tresca, partita dal tedesco con il significato di trebbiare, pestare i piedi, ha quindi non a caso assunto nel tempo anche un significato più legato alla sfera della rapporto uomo/donna, con tutto ciò che esso comporta.

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Ricchi premi e cotillons!!
Facile intuire cosa si intenda per ricchi premi; ma che si intende per cotillons?
Dietro a questo interrogativo c’è una curiosità che interessa il mondo delle danze. Infatti il cotillon era una danza in voga nel Settecento in Francia. Era una danza  ballata in quadrato da quattro coppie. Piuttosto complessa, era composta da svariate figure e prevedeva che nel suo svolgimento i ballerini si facessero qualche scherzo o addirittura qualche regalo. Il cotillon verrà poi soppiantato dalla Quadriglia, ma qualcosa di esso è poi restato, tanto  che si è passati a definire cotillons tutta l’oggettistica delle feste, i piccoli gadget o regali che caratterizzano i momenti di allegria.
Se però durante una serata a ballo vengono promessi ricchi premi e cotillons il dubbio che si tratti proprio di quella danza è giusto che vi venga. Quindi ...Tenetevi pronti!

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I balli della Bretagna sono numerosi e anche abbastanza vari. Un ballo di fila piuttosto brioso è il kost ar c'hoad.
In questa occasione non vogliamo però spiegare come si balla, ma ciò che significa il suo nome.
Nessuno tra i gruppi che lo propongono lo chiama in italiano. Ve lo immaginereste sennò lo scompiglio sentendo chiamare al ballo un "al bordo del bosco"?

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La mazurka è una danza di origine polacca che risale al 1500. Si ritiene di conoscere anche il primo compositore, tal Markowski che ha dato un preciso contributo anche alla scottish (008).
La mazurka si diffonde con diverse varianti ma nel balfolk è conosciuta secondo lo stile della Guascogna, più precisamente secondo una coreografia e una musicalità (lenta e nostalgica) che erano classiche della cittadina di Samatan, a sud-ovest di Tolosa, più nota oggi per il fois gras.
Lo stile italiano della mazurka è invece musicalmente più allegro e, nel ballo, prevede una maggiore linearità, oltre al tipico stop prima di ogni ripresa
.

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Dalle nostre parti il mondo del folk revival e delle danze è datato anni 70/80: si comincia ad andare verso una bella età.
In altre parte dell'Europa le cose sono più o meno dello stesso tipo. La Francia e la Gran Bretagna sono state la culla di questa esperienza. Interessante è notare che nel Belgio il fenomeno delle danze su grande scala è invece più recente.

La via che si vede segnalata nella foto aerea soprastante si trova nella cittadina di Ghent (o Gent).
In un negozio di mobili che si trova in questa strada, nel settembre del 2000, alcune coppie di ballerini si trovarono a ballare durante un saggio che il maestro di fisarmonica Wim Claeys aveva richiesto ai suoi studenti.
Un anno dopo le coppie furono molte di più e da lì, da quella strada che si chiama BoomStraat, nacque il fenomeno che oggi in Belgio e in Olanda fa parlare molto gli addetti. Oggi questi lunghi week-end di musica e di ballo tradizionale hanno il nome di Boombal e si sono moltiplicati a dismisura. Cercate in internet sotto la parola boombal: il fiammingo è tosto, ma le immagini di facile decifrazione....

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Questa volta parliamo dell'autore di una famosa mazuka. Questo signore fu spettatore di un fatto che fece un certo scalpore in Auvergne, regione del centro Francia. In un camposanto, in prossimità di una chiesa venne rintracciata la tomba di un ignoto personaggio il cui scheletro teneva al fianco una cornamusa. La cosa ispirò molto il nostro amico (per la cronaca Jean Francoise Heintzen) che sulla vicenda compose una musica e anche un testo che narrava il mistero di questa scoperta. Il luogo in questione è Limoise e il titolo di questa famosa mazurka è L'inconnu de Limoise . L'avrete già ballata decine di volte, ma siccome capita che i musicisti sovente non dicano il titolo di ciò che vanno a proporre al ballo, magari non vi sovviene la musica. Cliccate qui sotto e verificate.

Ps :Luca la sa suonare meglio con l'organetto....

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Parliamo dei caller, le persone che in certi tipi di danze inglesi hanno il compito di chiamare (call) le figure della danza. Sono tipici delle square dance, ma li troviamo in diversi altri contesti. E' ovvio che il loro compito è quello di rendere la danza improvvisata, basata sulla sequenza di figure che lo stesso caller decide. Affinchè ci sia la giusta interazione tra caller e ballerini si deve far uso di un ben preciso codice. I caller lo conoscono molto bene e devono conoscere anche in quale misura una figura può fisicamente seguirne un'altra, pena l'aggrovigliamento possibile dei ballerini.
Il caller potrebbe essere uno dei ballerini, ma è molto più facile che egli non balli e si trovi davanti ad un microfono per essere ben sentito da tutti. Il caller può chiamare parlando ritmicamente, ma ci sono anche caller che cantano melodie che ben si armonizzano con la melodia della danza.
Esistono ovviamente delle vere e proprie scuole per caller.Qui segnaliamo anche un sito: www.callerlab.org
E' interessante sapere che esiste anche la figura del cuer che in contesti ben precisi ha semplicemente il compito di chiamare ciò che tutti già sanno o dovrebbero aspettarsi. Nessuna improvvisazione in queto caso; solo un accompagnamento come di solito fa un insegnante nel ripasso di fine corso.

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La Guascogna è famosa per la sua mazurka.
Ma li avete mai visti i ballerini guasconi che ballano sui trampoli?
Si rifanno ai pastori che nelle lande della Garonna badavano agli animali stando proprio sui trampoli per non avere i piedi nell'umido e per meglio tenere sotto controllo il bestiame.
La loro bravura nel camminare in cima ai bastoni si è poi spostata anche nell'ambito delle danze.

 


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Parliamo del Congò (l'accento è necessario se non si sa che stiamo parlando di cose francesi). Si tratta di un ballo molto bello e nello stesso tempo complesso, ballato in quadrato da due coppie.
E' originario della Guascogna , come la romantica mazurka francese. Il suo nome gli deriva dal fatto che era molto diffuso tra i marinai in servizio sulle navi che partendo da Bordeaux commerciavano con l' Africa ( il Congo è stato colonia francese alla fine dell'Ottocento). Certo, ai tempi era quindi un ballo soprattutto maschile, e non ci si spiega molto il fatto che, durante lo svolgimento della danza, ci siano evidenti ammiccamenti tra i contro-partner . Probabilmente saranno sorti in un secondo tempo perchè i marinai mica se ne stavano sempre sulla nave...

 

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L'hornpipe è una bella danza di cerchio. Esiste in verità con varie coreografie, ma il suo nome, come per tanti altri casi, si rifà ad uno strumento a fiato, nel quale forse l'oboe inglese trova le sue origini. Siccome Horn significa Corno caratteristica dell'Hornpipe era quella avere una parte di corno nella sua parte terminale (la cosiddetta campana)

 

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Belle le musiche svedesi, ma per quanto riguarda il nome dei balli ci sarebbe un poco da ridire.
Infatti i nomi dei loro balli denunciano una certa dipendenza dall'estero.
In Svezia si balla la Polska che altro non che la Polacca.
Si balla anche l' Engelska che altro non è che... l' Inglesa.
In Svezia ballano volentieri le Scottish... Qui sappiamo che l'origine non è per forza quella Scozzese, ma non è certo svedese....
Per ultimo parliamo della Chapelloise.
Si ritiene che abbia natali svedesi . Ma vi ricordate il nome originale?
Allemande Marsj (Marcia tedesca)...
Ecco cosa c'è di bello in questi svedesi: non sono sciovinisti!

 

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Parliamo di una Courento un poco speciale. Ballata pochissimo, ma molto facile. La possiamo includere nella categoria dei balli mixer (ma va cercato un termine un poco più occitano).
Si tratta della Courento di Custiole. E' una curento della Val Varaita anche se prende il nome da una località (Costigliole Saluzzo) che ne è solo all'imbocco. Ballare questa curento non è difficile. Si usa tutto ciò che c'è in una qualsiasi curento della Val Varaita; ci sono solamente delle variazioni di struttura che portano poi ad un cambio di partner.
Il Balèt finale è comunque d'obbligo.

 

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Ma perchè diamine gli irlandesi ballano con le braccia bloccate lungo i fianchi del corpo?
Ci sono varie ragioni e non si sa quale sia quella più attendibile (ammesso che ce sia una).
Una dice che alle origini le danze si ballavano in locali piuttosto piccoli (che tra l'altro non sono cambiati un granché).
L'uso delle braccia era quindi ritenuto troppo invadente.
Un'altra ragione parla del veto posto dalla Chiesa cattolica ad un ballo in cui l'uso delle braccia rischiava di essere troppo seduttivo.


Un'altra delle possibili spiegazioni di questo fatto ci porta nel 1700
quando l'Irlanda era sotto il dominio Inglese. A quei tempi agli Irlandesi era vietato parlare la loro lingua e seguire le proprie tradizioni. I balli se non facevano uso delle braccia era più facile nasconderli quando fatti in luoghi al chiuso. Sembra che perfino la Uillean pipe, la risposta irlandese alla Bagpipe, si sviluppi verso il basso (senza bordoni verticali) per tenerla meglio nascosta all'invasore.

Ultima possibile spiegazione che cerca di far luce sul blocco degli arti superiori nella danza irlandese ipotizza che se c'era bisogno di stare molto attenti alle particolarmente complicate evoluzioni dei piedi non si poteva disperdere l'attenzione curando anche il movimento delle braccia.


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C'è una danza greca dalla musica molto famosa, ma che non viene ballata molto e può addirittura capitare che la si veda ballare in modi diversi.
Stiamo parlando della Misirlou.
La fama della sua musica precede quella della danza perchè fu adottata come colonna sonora in Pulp Fiction. Ricorderete tutti quel pezzo suonato da una incalzante chitarra, ripreso anche come jingle da spot pubblicitari.
Tarantino lo trasse dal repertorio di Dick Dale che lo aveva portato alla luce negli anni '50 avendolo imparato crescendo in mezzo a parenti libanesi ed emigranti del Medio Oriente.
Esistono varie versioni di questo brano. Una è perfino suonata dai Beach Boys. Anche il mondo Kletzmer l'ha fatta sua e ci ha messo parole tratte dal Talmud.
Le prime parole messe alla musica sono invece attribuite ad un greco (fine anni '30), leader di un gruppo di rebetika; sono parole che la inquadrano ancora oggi come sdolcinata canzone d'amore.
Un amore che però era rivolto ad una donna mussulmana. Quindi, a quei tempi, un amore piuttosto controcorrente.

Ascoltate nella sezione JukeBox la nostra versione dal vivo

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Molto simpatica è la danza Maraichine. E' originaria del Marais (Vandea) e la si chiama pure "Courente". Nel tempo ha assunto diversi strutture di ballo. Oggi noi la conosciamo a serpentone, ma esistono anche versioni in linea, a doppio fronte o a catena. Guilcher, il nostro mentore bretone, ci dice che è stata reintrodotta nell'area folk negli anni '30 da due fratelli che gestivano un gruppo folkloristico. Nella versione a cerchio esiste anche il cambio di partner, ma la trasformazione di vecchie danze in danze di stile mixer è abbastanza recente: si parla degli anni '70.

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Come Ligabosk abbiamo sicuramente il merito di aver creduto nel cajun e oggi questo genere (il two step in particolare) sta prendendo il suo meritato spazio nel repertorio di vari gruppi. Già avrete letto la scheda che abbiamo dedicato a questa cultura musicale. Aggiungiamo una curiosità.

Questo qui accanto è l'originale organetto cajun chiamato più precisamente melodeon.
E' uno strumento davvero semplice: dieci bottoni per la melodia e solo due per l'accompagnamento.
Venne adottato dai musicisti cajun a metà dell'Ottocento e arrivava dalla Germania (come il bandoneon reso famoso dal tango)

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L' ANU NELUL è una danza rumena abbastanza nota. In linea, a braccia distese con presa sulle spalle è conosciuta in vari arrangiamenti. Meno conosciuto è il testo. Anu nelul è il diminutivo di nocciola, quindi nocciolino. Si riferisce ad un bambino che si invita a giocare fin tanto che è giovane. Chi gioca diventerà grande, mentre chi non lo fa piccolo resterà.
Gli psicologi convengono...

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A proposito dei finali di danza. Citavamo in altra spigolatura la tresca e il balèt. Un'altra danza che finisce in modo anomalo è il Fandango basco. Esso termina con una ripresa di danza che si chiama Arin Arin.
Ebbene questa danza non ha neanche origini basche, ma per il momento non sappiamo quando e perchè si sia intrufolata in tale situazione. Se vi piacciono le ricerche in internet, sguinzagliate la vostra curiosità.

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Anche il canto fa parte della musica tradizionale. Vari sono i modi di eseguirlo.
Uno abbastanza diffuso è quello in cui la frase cantata da una singola persona viene ripetuta da un'altra o da un gruppo di persone. Questo stile è tipico del canto bretone (kan ha diskan = canto con ritorno del canto), ma in maniera abbastanza simile lo troviamo anche dalle nostre parti.
Anche al sud è un modo consueto di fare. Ascoltate qualche pizzica.

Noterete tra l'altro che in questo stile canoro ci sono solo strofe e nessun ritornello.

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Sembra che il circolo circasso abbia subito pesanti rimaneggiamenti durante gli anni '70.
Si sa che questa danza venne raccolta in Inghilterra durante il 1700. Dopo varie peripezie il movimento del balfolk, che nel '900 prendeva piede, porterà anche ad essa significative variazioni.
Lo stesso Guilcher ammette di aver tolto la prima parte per renderlo più facile.
Come era però quest
a prima parte?

Un esempio abbastanza attendibile lo si trova in questo videoclip curato dall'Università di Alberdeen in Scozia.
La posizione iniziale richiamerebbe più correttamente il cerchio di tipo siciliano perchè, secondo Guilcher, circassiano non sarebbe altro che la corruzione di siciliano.

Come si vede non assomiglia minimamente al nostro circolo perchè quest'ultimo componeva la seconda parte della danza originale, parte di cui nella clip, però, non si ha traccia.

Che dite? Sono state tradite le tradizioni?


Per la riproduzione, tasto destro del mouse
sull'immagine.Poi utilizza i comandi del menu

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I balli staccati dell'Appennino emiliano-romagnolo sono chiamati così perchè di fatto non li si balla a coppia chiusa come nel liscio.

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Che caratteristica hanno i balli chiamati mixer?
Lo dice il nome: sono quelli in cui si cambia partner durante il loro svolgimento (circolo circasso, chappelloise, reel, newcastle,ecc.)

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Conoscete la tradizione in merito alla pizzica (o alla tarantella)?
Si riteneva che la musica fosse un ottimo presidio medico per le donne colpite da gravi disturbi del comportamento dovuti,si credeva, al veleno di uno scorpione o della tarantola (ma più probabilmente legati all'isteria di freudiana memoria).
I medici addetti a questa cura erano i cerusici (i barbieri) che, composta una piccola formazione musicale, si recavano a domicilio e suonavano, anche per giorni,
musiche capaci di guarire la malcapitata. Il ...Servizio Nazionale non passava la cura e quindi per la famiglia erano costi piuttosto pesanti.
Oggi, in qualche modo, danzando la pizzica e la tarantella si ripropone quell'atmosfera sebbene più in una chiave di corteggiamento che di cura.

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Parliamo della tresca che è tipica danza emiliana. In realtà un tempo era un ballo singolo. Oggi è rimasta come appendice finale di altre danze emiliane. Non vi ricorda qualcosa di simile presente in altre danze?
Il balèt occitano era anch'esso una danza a se stante. Nella ValVaraita è divenuta danza di conclusione, di
chiusura di altri balli. In altre valli invece non lo si cita proprio, sebbene si sia comunque capaci di ballarlo singolarmente.
Su questi finali articolati possimo citare anche un altro esempio
: l'arin arin.

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La COUNTRODANSO è stata fino ad un certo periodo la danza più conosciuta della media Val Varaita e la sua diffusione si spingeva probabilmente fino alla Val Maira.
Se da una parte si ipotizza l'origine del nome dalle Country-Dances inglesi del '500, sorta di danze vivaci ballate in gruppo nelle feste campestri (da cui il nome), poi evolutesi nelle Contredanses francesi del '600 e '700, in seguito adottate anche dai ceti borghesi, si può però ragionevolmente pensare che il nome stesso derivi, nel nostro caso, da quel modo di "ballare contro" tipico delle più antiche danze eseguite in circolo, poi trasformatesi nel tempo, con figure diverse, nelle varie Controdanze conosciute in Europa.

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Il rigodon è un ballo originario della Provenza (XVII secolo). J.J. Rousseau lo attribuisce ad un maestro di danza chiamato Rigaud; altri lo attribuiscono addirittura a lui stesso. Rimane comunque il dubbio se abbia fatto più strada presso le corti di Versailles o presso la semplice gente. Qualcuno ritiene infatti che la prima parte della danza richiami il lavoro nei campi (battere le mani corrisponderebbe all'azione dello spaglio). Sulla seconda parte possiamo invece trovare più accordo tra le varie versioni, visto che inequivocabilmente ci si ispira al corteggiamento.

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La danza popolare è caratterizzata da passi prevalentemente saltellati. Si ritiene che ciò fosse dovuto alle poco propizie condizioni del terreno o dei pavimenti su cui si ballava. Quando poi dette condizioni migliorarono cominciò a diffondersi un modo scivolato (liscio) di ballare, dando così luogo, per l'appunto, all'attuale.... "lissio".

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La madre di tutte le fisarmoniche si chiama concertina.Essa fu ideata intorno al 1830 dal noto inventore inglese Wheatstone (chi conosce l'elettrotecnica lo avrà sentito citare) che si ispirò allo sheng, l'organo a fiato usato nell' Estremo Oriente. Un decennio dopo, accanto alla sua versione chiamata English, troveremo anche la concertina Anglo-tedesca, bisonora, che a sua volta ispirerà la costruzione dell'organetto. E' forse per motivi di campanile che la concertina che più ha avuto successo in Irlanda è stata la Anglo-tedesca e non la English.

 

 

concertina

 

 



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Sapete che ci dice Yves Guilcher, studioso della danza tradizionale francese? Che la bourrè della Grande Poterie se l'è elaborata intorno agli anni '40 un appassionato di danze che si chiamava Pierre Panis. A suo giudizio i passi delle bourrè erano troppo poveri, ci voleva più brio. Per Guilcher queste non sono quindi danze, ma coreografie.
C'è da cospargersi il capo di ...cenere

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Il termine Folklore, come sapete arriva dalla Gran Bretagna. Folk significa >popolo e -lore significa >insieme di credenze, cultura. La parola fu coniata dall' archeologo Thoms nel 1846. Quando quindi parliamo di musica folk, riferendoci al nostro universo musicale, siamo abbastanza precisi. Se invece usiamo l'aggettivo folkloristico diamo un tono dispregiativo. Di destino più nobile, ma sempre in certi contesti, è folclorico.

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Ma na'avu (questa sarebbe la corretta grafia) come tutte le danze israeliane ha origini piuttosto recenti. Il suo autore si chiama Yossy Spivak e l'ha concepita nel 1960. Dello stesso autore e dello stesso periodo è anche Ninguno shel Yossi (La melodia di Yossy,cioè sua), altra danza israeliana tra le più ballate.

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La canzone russa Korobushka narra di un merciaio ambulante che non intrattiene solo rapporti commerciali con la sua clientela femminile... Il ballo basato su questa musica, in verità, non lascia trapelare alcunché in merito a ciò. La korobushcka della canzone è la cesta dentro la quale lo zelante merciaio tiene la propria mercanzia.

Il nostro amico Arturo di Monza, che nel lontano millenovecento e qualcosa ha imparato a ballare questo ballo da alcune ragazze americane di stanza a Padova, ha scoperto che in Russia il nome di questa musica è diverso; si chiama Karapietniki ed è un'aria molto famosa; i passi di danza sono diversi , ma per l'appunto perfettamente intercambiabili con la korobushka. Karapiet, tra l'altro, significa venditore ambulante (il merciaio), e questo significa che ci troviamo di fronte ad un caso di versione plurima come capita spesso nel panorama delle canzoni e delle danze del passato. Quando non c'erano i dischi che in pochi giorni globalizzavano i successi, la tradizione orale (causa le assonanze, i vuoti di memoria, le personalizzazioni) moltiplicava le versioni.

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Lo Sbrando è una danza piemontese originaria di una zona chiamata Roero collocata nel Monferrato a nord di Alba.

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La debka è un tipo di danza del repertorio israeliano ma ha sicure origini arabe.Ce ne sono diverse.
Tra di noi la più conosciuta è la Debka Kafrit, debka del paese

 

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Molto strano il fatto che nelle danze di cerchio spesso gli uomini danzino all'interno e le donne all'esterno. I tentativi di dare una spiegazione al fatto non portano però a risultati univoci. C'è chi ritiene che questo fosse l'unico modo per non intralciare i movimenti della dama quando gli uomini ancora portavano la spada alla cintola (mettete la dama sul fianco sinistro e vedrete cosa succede) ; c'è invece chi ritiene che, essendo stato permesso solo tardivamente alle donne di ballare, si siano dovute accontentare di una posizione… marginale.

Se è vero che l'intralcio dato dalla spada dell'uomo è il motivo per cui gli uomini sono spesso all'interno del cerchio, il movimento sullo stesso deve essere anti-orario.
Poche in effetti sono le danze che non hanno questa caratteristica.
Prendiamo per esempio il rondeau. Questa danza (di origine guascona) gira in senso orario. E cosa succede alla posizione dell'uomo sul cerchio? Finisce all'esterno! Sembra quindi che la spada fosse davvero fastidiosa durante le danze.
Indovinello finale: quali altre danze di coppia hanno un senso orario?
Chi risponde sarà citato direttamente in questa pagina (si potrà mettere anche la foto ed il codice fiscale).

A cappello di tutto rimane comunque un ultimo dubbio: ma quando gli uomini ballavano da soli, perchè nei cerchi si scelse un giro anti-orario anziché orario?
Forse la cosa ha ancora a che fare con la spada. In quella posizione si è più pronti a difendere il lato esterno del cerchio. E' vero che erano momenti di ballo e di divertimento, ma i nemici avevano tutto l'interesse di farsi vedere proprio in quei frangenti.

Insomma, questi ballerini dormivano sempre con un occhio ...aperto.

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Sembra che la scottish (originariamente SCHOTTISCHE) abbia una data di nascita che ruota intorno al 1850. I luoghi che la videro per la prima volta movimentare le feste erano tedeschi e non scozzesi.
Il suo coreografo sarebbe un tal Markowsky colui che sembra abbia dato i natali anche alla mazurka (non francese)

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La giga nel passato era un piccolo strumento a corde

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An dro in bretone significa "cerchio". Hanter dro invece "semi-cerchio". Per come le si balla oggi queste danze non giustificano più il loro nome

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Si fa presto a dire "Courento", ma questo ballo lo si balla in modo diverso a secondo delle valli occitane che ancora lo praticano. Non si dimentichi che il femminile, in lingua occitana, termina con la 'o'; quindi "la Courento" e "la Curenta" si equivalgono: è una questione di vocabolario.

In italiano però le danze che portarono alle versioni odierne si chiamavano Corrente (participio presente di correre). Erano diffuse in ambito nobile già tra il XVII e il XVIII secolo. Si attestarono per l'appunto nell'area piemontese: quindi il cerchio si chiude.

Si conoscono abbastanza bene le curente delle Valli occitane e si sa che vengono ballate in modo diverso se ci troviamo per esempio in Val Varaita, in Val Chisone o in Val Vernenagna .Ricordiamo però che la curenta non è una danza tipicamente occitana. Proviamo ad andare nelle Valli di Lanzo (a nord-ovest di Torino) e troveremo ulteriori modi di ballare quella che un orecchio attento riconosce quale tipica struttura della curenta.

 

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Altan, gruppo storico irlandese, ha preso il proprio nome da un pittoresco laghetto del Donegal.
Dal loro repertorio abbiamo attinto quel poco che basta

 

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La Chappelloise (chiamata anche chappelnoise quando è troppo…. rumorosa) ha origini scandinave ed era chiamata Allemande Marsj
In un sito belga leggiamo che la Chappelloise ha questo nome perchè venne insegnata durante gli anni Settanta in una località chiamata Chappelle des Bois. Non sapendo che aveva origini svedesi e pure un proprio nome ci si accontentò di chiamarla Chappelloise. Cerchiamo di verificare questa versione. Intanto diciamo pure che i nomi a questa danza non mancano di certo. In Inghilterra è conosciuta come English Gay Gordons. Altri la chiamano Champenoise o Rock irlandese.

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Il famoso "Sette salti" basco è dedicato alle sette province basche (bascofone) che in numero di tre sono in territorio francese. paesibaschi

 

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Setnya in slavo significa "Camminata"


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